Un contorno casereccio ma che racchiude in sé tutto il sapore dell’estate e della verdura di stagione: la caponata di verdure è una delle ricette inserite nel nuovo menù estivo de iColti in Tavola.

Profumatissima e perfetta da accompagnare con una fetta di buon pane, la caponata è il classico piatto casalingo, capace in un attimo di far riemergere ricordi d’infanzia. E se l’avessi a tua disposizione anche durante la pausa pranzo in ufficio?

Con le soluzioni e i servizi de iColti in Tavola puoi: piatti pronti buoni, sani ed equilibrati, già nella giusta porzione, facili da mangiare ovunque ti trovi e declinati in sei linee di menù, per accontentare ogni gusto ed esigenza alimentare. Per una ristorazione collettiva innovativa, smart, facile e sempre su misura.

Melanzane e non solo

Oggi in Italia esistono circa 37 varianti della caponata, perché ogni regione, o meglio ogni comune, ha la propria ricetta tipica. Esiste anche oltre i confini nazionali: in Francia, per esempio, la caponata diventa…la ratatouille, preparata con diverse verdure!

In ogni caso, protagonista indiscussa della caponata siciliana è la melanzana, che tagliata a cubetti e poi fritta, quindi cotta in un sugo di capperi, olive, cipolle e pomodoro e infine sfumata con un po’ di aceto e zucchero. Il risultato è una preparazione di gusto agrodolce, da mangiare a temperatura ambiente.

A questa ricetta base, si possono aggiungere altre verdure estive, perfette per questa preparazione: carote, zucchine e peperoni stanno benissimo insieme alle melanzane. E il bello è che permettono anche di svuotare il frigo, diventando così una ricetta antispreco. Con la caponata avanzata (se avanza, il che di solito è molto difficile), si può condire una pasta o un’insalata fredda di riso, orzo o farro. Ma puoi anche metterla in un panino e gustarla così o aggiungendo una fetta di formaggio: il risultato sarà in ogni caso eccezionale, soprattutto se prima scaldi il pane.

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Perché si chiama caponata?

Buona da mangiare da sola o come contorno, la caponata è un piatto tipico siciliano dalle origini molto antiche e diffuso in tutta l’area mediterranea. Nel XVIII secolo era già molto celebre e veniva servita come piatto unico accompagnato dal pane.

Sul perché del nome, esistono diverse spiegazioni, tutte più o meno valide: la più antica risale al greco Captos, il cui significato è tagliato, proprio come le verdure necessarie alla preparazione della caponata, che vanno tagliate a pezzi.

Un’altra leggenda fa risalire il termine caponata al latino Cauponium, cioè l’osteria, dove si serviva pane tostato con aglio, olio, olive, capperi e acciughe, una sorta di antenato dell’odierna bruschetta.

C’è anche una terza scuola di pensiero, che fa derivare la caponata da capone, cioè il nome del pesce Lambuca, ingrediente fondamentale di una zuppa di pesce e verdure in agrodolce spesso presente sulle tavole degli aristocratici. Secondo alcuni, il ceto più povero sostituì il pesce con le più economiche melanzane, dando origine a quella che oggi è considerata la classica caponata.

Cosa mangiare con la caponata siciliana?

La caponata è buona sempre, anche mangiata da sola. Puoi abbinarla a un secondo piatto a base di pesce o carne, come la nostra scaloppina di maiale al vino bianco, il filetto di orata o il burger di branzino. Oppure tenerla come secondo piatto dopo un primo: un esempio? La nostra nuova ricetta, gnocchi di patate con pomodoro e ricotta, per un pranzo in ufficio super estivo.

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