Il welfare aziendale per gli italiani conta sempre di più nella ricerca del lavoro perfetto. Insieme ad altri parametri, tra cui ovviamente lo stipendio, si fanno strada nuovi metri di giudizio per valutare la qualità del posto di lavoro. 

E arriva la conferma che le aziende che investono in servizi di welfare ottengono un livello di gradimento maggiore dai propri dipendenti. Il che, in un momento nel quale il mercato del lavoro è molto instabile, rappresenta una leva importante sulla quale impostare la strategia aziendale, almeno in termini di risorse umane. Del resto, dipendenti felici significa avere prestazioni migliori e meno turn over. 

Il mondo del lavoro dopo la pandemia

Secondo l’indagine “Italiani e lavoro: cosa cerchiamo da un’azienda? Molto più di un semplice lavoro”, condotta da AstraRicerche per Heineken Italia, 6 italiani su 10 ritengono che il lavoro sia sinonimo di felicità. Sono soprattutto i giovani a dirlo, visto che la percentuale sale all’81% nella fascia d’età 18-24 anni. 

La pandemia sanitaria, e il conseguente lockdown, hanno sparigliato però le carte, cambiando la nostra percezione del lavoro e della vita in generale. Tanto che molti hanno lasciato il vecchio lavoro per il nuovo, anche alla ricerca di una migliore retribuzione. Il risultato? Il 41% di chi ha cambiato lavoro si è pentito perché, evidentemente, lo stipendio non è più l’unico indicatore che rende un luogo di lavoro bello e appetibile. 

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Il lavoro ideale degli italiani

Cosa cercano oggi gli italiani dal lavoro ideale? Ecco i fattori che, oltre a uno stipendio adeguato, vengono presi in considerazione secondo la ricerca:

  1. Ambiente di lavoro positivo (per 5 lavoratori su 10)
  2. Equilibrio work-life balance (44% degli intervistati)
  3. Stabilità contrattuale (37% degli intervistati)
  4. Buona reputazione aziendale (31%), con focus su sostenibilità (39%) e diversità, equità e inclusione (37%)

Il welfare conta sempre di più

Da questi numeri risulta evidente la crescente importanza del welfare, ormai sempre più cruciale per fidelizzare i propri dipendenti, trattenerli in azienda e creare un clima positivo. 

Tanto che, conferma l’indagine di AstraRicerche, oltre la metà dei lavoratori, soprattutto quelli con età compresa tra 18 e 44 anni, rinuncerebbe a una parte di stipendio in cambio di altri benefit come orari flessibili o la possibilità di lavorare per obiettivi senza vincoli di orario. 

L’importanza della ristorazione come servizio welfare

In questo quadro si inserisce anche la ristorazione aziendale, che va concepita come uno strumento di welfare per promuovere il benessere dei lavoratori. 

Così sono stati concepiti iColti in Tavola, un insieme di soluzioni e servizi flessibili, per una ristorazione aziendale innovativa, facile, sana e gustosa. E sono disponibili per ogni tipologia di azienda, indipendente da questioni di spazio, budget, presenza o meno di un locale cucina: da quelle di grandi dimensioni, con personale che lavora su turni anche di notte, alle piccole start up o agenzia con un numero ristretto di collaboratori. 

Con cinque linee di menù a base di piatti pronti buoni, sani e rapidi da preparare ovunque, in ufficio, in mensa, al parco oppure a casa, diamo a tutti la possibilità di seguire un regime alimentare in base al proprio stile di vita. E grazie alla partnership tra iColti in Tavola e Trainect, piattaforma digitale con contenuti indirizzati al benessere dei lavoratori, offriamo ai nostri clienti una suite completa gamificata di contenuti multimediali eseguibili ovunque, brevi e per ogni livello.  

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